Un pool delle associazioni di destra romane, che si riunisce nel “Discussion board della Libertà”, attacca Carlo Calenda dopo la sua scelta di stringere l’accordo con il Partito Democratico in vista delle politiche. Il riferimento è alla corsa elettorale alle scorse amministrative, in cui il chief di “Azione” si presentò da solo, in alternativa al centrodestra e il centrosinistra. E soprattutto in una dialettica molto muscolare con il Pd. Ora, l’intesa dell’ex ministro dello Sviluppo con i dem, rappresenta un “tradimento nei confronti di quel 20% di romani che nelle ultime elezioni amministrative sono stati ingannati dal buonismo di ‘Carletto”, sottolinea Domenico Gramazio, del Coordinamento “Discussion board della Libertà”, il riferimento è a “quei cittadini che prima votavano il centrodestra. Ora – conclude – possono recuperare la beffa a loro danno tornando liberamente al loro voto nel centrodestra”.