Tuesday, September 20, 2022
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Alberto Genovese condannato a 8 anni e 4 mesi per violenza sessuale


È stato condannato a otto anni e quattro mesi Alberto Genovese, l’imprenditore oggi 45enne accusato di due violenze sessuali, una ai danni di una diciottenne nell’ottobre 2020 nel suo attico a Milano, l’altra su una ventitreenne a Villa Lolita a Ibiza, tre mesi prima. La sua ex fidanzata, Sarah Borruso, accusata dell’episodio a Ibiza, è stata invece condannata a due anni e cinque mesi. Totalmente accolta quindi dal gup Chiara Valori la ricostruzione dell’accusa – con l’aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini – con una pena più alta rispetto agli otto anni per l’imprenditore, leggermente più bassa per la sua ex, per la quale la procura aveva chiesto due anni e otto mesi.

Nel corso del processo il collegio difensivo che assiste l’imprenditore (gli avvocati Luigi IsolabellaDavide Ferrari e Stefano Solida) ha sostenuto la tesi dell’incapacità di intendere e volere dell’imprenditore al momento delle violenze, devastato dal continuo e incessante consumo di stupefacenti e da un passato di traumi e disturbi psicologici. Ma il processo ha convinto il giudice della colpevolezza dei due imputati.

Genovese con un’espressione imperturbabile e abbracciato dalla sorella ha lasciato l’aula al settimo piano del palazzo di giustizia di Milano senza dire nulla nonostante le insistenti domande dei cronisti. Neanche i suoi i legali, che hanno cercato di fargli scudo dai microfoni e dalle telecamere, hanno voluto rilasciare dichiarazioni. “Aspettiamo di leggere le motivazioni”, si è limitato a dire uno di loro prima che il gruppo si infilasse in ascensore. L’ex fidanzata Borruso, uscita pochi minuti dopo Genovese, è parsa visibilmente scossa per la condanna a 2 anni e 5 mesi ricevuta. Anche lei ha scelto di restare in silenzio scortata all’uscita dall’avvocato Gianmaria Palminteri.

 

 

Legale vittima: “Non soddisfatti da risarcimento di 50 mila euro”

Genovese è stato condannato a risarcire con 50mila euro la 18enne violentata in centro a Milano. Una provvisionale che non soddisfa il difensore luigi Liguori che dovrà rivolgersi al tribunale civile per ottenere la cifra richiesta (quasi 2 milioni di euro). Non aveva chiesto nessun risarcimento la difesa della seconda vittima che si cube “soddisfatta: il granitico impianto accusatorio ha retto”.

Soddisfatte le associazioni a difesa delle donne, parti del processo. “Gli imputati sono stati ritenuti responsabili, il giudice ha accolto pienamente l’ipotesi accusatoria e per questo siamo soddisfatte. Certo, il percorso di affrancamento della violenza resta lungo”.

L’ex imprenditore period presente in aula: nessun commento

A quasi due anni dall’arresto, Alberto Genovese ha ascoltato in aula la decisione del gup Chiara Valori per i due casi di violenza sessuale di cui è accusato. Quello che ne ha causato l’arresto (il secondo in ordine temporale), consumato tra il 10 e l’11 ottobre 2020 nel corso di una festa presso la Terrazza Sentimento, il suo attico di lusso a pochi passi dal Duomo. Una diciottenne arriva al social gathering alle 22 e riesce a lasciare l’attico solo alle 16,30 del giorno dopo, raccolta in strada da una volante della questura in stato di shock, seminuda.

 

 

I pm avevano deciso di non replicare dopo le arringhe difensive concluse prima dell’property. Nelle scorse udienze il procuratore aggiunto di Milano, Letizia Mannella, e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, avevano chiesto una condanna a 8 anni di reclusione e a 80mila euro di multa per l’ex fondatore di molte begin up digitali imputato con l’accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con combine di cocaina e ketamina, due modelle: una di 18 anni, durante una festa il 10 ottobre 2020 nel suo attico Terrazza Sentimento con vista sul Duomo, l’altra di 23 anni ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente. Per questa ultima vicenda è imputata anche l’ex fidanzata di Genovese, Sarah Borruso, per la quale i pm avevano chiesto 2 anni e 8 mesi.

Il verbale della vittima: “Mi avevano legato con le manette caviglie e polsi”

“Mi avevano legato con le manette sia le caviglie sia i polsi – mette a verbale – . A un certo punto ho perso i sensi. Mi sono risvegliata il giorno dopo, accanto a me c’period Alberto anche lui nudo. Il lenzuolo period pieno di sangue”. Un racconto che coincide con i filmati delle telecamere dell’attico recuperati dalla squadra cell, diretta da Marco Calì, che ricostruiscono la notte di abusi. Dopo l’arresto una ragazza di 23 anni si presenta in questura e racconta una storia sovrapponibile a quella della diciottenne, vissuta qualche mese prima, a luglio, nel corso di una vacanza a Villa Lolita a Ibiza. Per questo episodio è indagata per violenza sessuale anche la ex fidanzata di Genovese, Sarah Borruso (difesa dall’avvocato Gianmaria Palminteri), che secondo la vittima avrebbe preso parte alla notte di sesso.

 

 

Borruso: “Nessun contatto fisico con la ragazza”

“Ho il flash di me, Sarah e Alberto… abbiamo tirato una prima volta dallo stesso piatto… poi il nulla”. La ragazza ricorda di essersi svegliata piena di lividi, senza biancheria intima, “drogata fino al midollo”. Per Alberto Genovese – accusato delle due violenze e anche di detenzione e cessione di droga – l’aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini avevano chiesto otto anni di carcere, una richiesta che considera lo sconto di un terzo della pena previsto per il rito abbreviato. Per la sua ex, accusata solo dell’episodio di Villa Lolita, la richiesta della procura è di due anni e otto mesi. “Non ho avuto nessun contatto fisico con la ragazza”, si è difesa Borruso.

 

 

Per il primo caso la difesa chiese la semi infermità mentale

Per il primo caso, quello degli abusi sulla 18enne, la difesa dell’ex imprenditore aveva chiesto di riconoscere la semi infermità mentale e, di conseguenza, una condanna al minimo della pena.
Una consulenza e le stesse dichiarazioni di Genovese, infatti, avevano puntato molto sull’abuso di cocaina da parte del 45enne, che dava vita a festini a base di droghe e sesso, e pure su suoi disturbi psichici.   Per l’altro caso i legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari hanno chiesto l’assoluzione per l’insussistenza del fatto. Assoluzione richiesta anche dalla difesa di Borruso, la quale ha raccontato di esser stata innamorata e succube di Genovese, ma di non aver mai commesso abusi sessuali.

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