Il 21 luglio con la caduta del governo Draghi anche le battaglie per i diritti aperte in Parlamento sono venute meno. Una legislatura che, sulla carta, sembrava avere una maggioranza (Pd e M5s) per far approvare la proposta di legge Zan contro l’omotransfobia, lo Ius Scholae, la hashish e il tremendous vita, non è riuscita di fatto a portare a casa nulla.
In vista del voto del 25 settembre, ripercorriamo l’iter Parlamentare di alcuni tra i disegni e le proposte di legge che hanno provato a colmare vuoti legislativi in materia di diritti – talvolta anche su impulso della Corte Costituzionale, si pensi al tremendous vita – ma che non hanno passato l’esame delle Camere. Nonostante siano state a lungo al centro di infuocati dibattiti.
Il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia è il primo tra i ‘diritti mancati’ che affronteremo. Dalla presentazione della proposta a luglio 2020, alla ‘tagliola’ dell’ottobre 2021 che ne ha bloccato l’iter parlamentare per sei mesi, passando attraverso manifestazioni di piazza e battaglie di influencer. Ecco perché l’omotransfobia rimane impunita.
di Alessandra Del Zotto
Montaggio di Lorenzo Urbani e Marzia Morrone