Saturday, August 27, 2022
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Ecco i ristoranti dove mangiare sulla spiaggia


Una rotonda sul mare, il nostro disco che suona, sento gli amici ballare…: la rotonda che ispirò la canzone di Fred Bongusto è ancora lì, sul Lungomare di Senigallia. A pochi metri sulla stessa spiaggia, c’è il ristorante Uliassi: nato nel 1990 dalla passione di due fratelli che volevano rendere più gustose le giornate dei bagnanti è oggi un ristorante nell’Olimpo dei tre stelle Michelin. Offre classici come il gambero rosso, estratto di mandarino, fiori di salvia e ananas o il brodetto all’anconetana cotto in un’albanella che quando la apri si sprigiona il mare.

 

Un viaggio (limitato per forza maggiore: impossibile raccontare tutto ciò che si trova sulle migliaia di chilometri di spiagge che il nostro Paese può vantare) nei locali che permettono di mangiare pieds dans l’eau, con i piedi nell’acqua come dicono i francesi, non può che cominciare da qui. Ma Uliassi non è il primo ristorante sulla spiaggia advert essere entrato nell’Olimpo della ristorazione, i gourmand non dimenticano infatti la felice stagione del Gambero Rosso di San Vincenzo, località vicino a Livorno, dove Fulvio Pierangelini officiava fino al 2009 il rito della mitica passatina di ceci con i gamberi.

La Locanda delle Tamerici

La Locanda delle Tamerici 

Oggi a raccoglierne l’eredità è il figlio Fulvio jr con il Bucaniere, che non è solo un ristorante sulla spiaggia ma organizza anche snorkeling e battute di pesca. Se dalla Toscana risaliamo in Liguria advert Ameglia, troviamo La Locanda delle Tamerici, che offre un ristorante, un bistrot sulla spiaggia e uno stabilimento balneare. Qui ai fornelli c’è Mauro Ricciardi per tanti anni, sempre advert Ameglia, alla guida della Locanda dell’Angelo, un locale che ha fatto la storia della ristorazione italiana. Oggi Ricciardi propone tra l’altro piatti come il Morone al sapore di salvia o l’Occhione alla mediterranea. Sempre in Liguria ma sulla Riviera di Ponente un indirizzo amato dai gourmand sono i Bagni Regina advert Ospedaletti, dove mangiare piatti “da spiaggia” some le acciughe marinate o i ravioli di borragine con il ragù di triglia.

Il Bucaniere

Il Bucaniere 

Se dalla Liguria scendiamo in Sicilia, a Bovo Marina, in provincia di Agrigento troviamo un altro huge come il bistellato veronese Giancarlo Perbellini che ha aperto la sua locanda immersa in una spiaggia di 10 chilometri. Oltre ai tramonti si gustano piatti come il bollito di gamberi e calamari, con patata al basilico e rafano o gli spaghetti mantecati aglio, olio, peperoncino, bottarga e polvere di gamberi. Sembra invece di essere in un movie francese sulla spiaggia dell’Resort Belmond Villa Sant’Andrea a Taormina, nella baia di Mazzarò: la novità di quest’anno è il Brizza, pieds dans l’eau: cinque tavoli sulla battigia, e la cucina di Agostino D’Angelo con piatti che si ispirano alla tradizione siciliana e ai prodotti locali, dai ricci ai gamberi di Mazara. 

Il trabocco Cungarelle

Il trabocco Cungarelle 

La Puglia con le sue coste e le sue spiaggia è ricca di locali in riva al mare, ne è un esempio il ristorante Sale Blu dell’Resort Peschiera di Monopoli. Con le onde dell’Adriatico che quasi vi lambiscono si possono gustare selezioni di crudi e piatti come gli spaghetti al riccio e gambero rosso con cagliata al timo e profumo di limone. Risalendo la costa fino a Vasto un’esperienza che vale la pena è quella del Trabocco Cungarelle. I trabocchi sono “macchine da pesca” ossia sorta di palafitte con una grande rete sospesa che D’Annunzio definì «simili a uno scheletro colossale di un anfibio antidiluviano che pareva vivere di vita propria». Qui sospesi tra cielo e mare si possono gustare a prezzi non proibitivi piatti come la frittura di paranza o le mezze maniche con il ragù di pannocchie.

Sempre sull’Adriatico ma molto più a Nord sulla spiaggia romagnola di Marina Romea troviamo Boca Barranca, stabilimento balneare e ristorante, dove l’estro dello chef Irvin Zannoni sfodera piatti come il cappelletto ripieno di mazzancolle e limone con ristretto di crostacei e liquirizia. Un salto in Campania: sulla spiaggia della Baia San Pietro a Ischia c’è Cap e fierr dove Vincenzo Ferrandino, uno chef che si è fatto le ossa al Geranium di Rasmus Kofoed a Copenhagen seduce con sapori tradizionali come la parmigiana di pesce di ‘Onna Titin e invenzioni come il fusillone umami di riccio, gamberi, parmigiano, carote fermentate e salsa di zucchine. 

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