Europa, avvio cauto. Banche ancora in luce a Milano
Avvio di seduta in cauto rialzo per le borse europee, mentre politica monetaria e crisi energetica continuano a essere i due principali temi al centro dell’attenzione degli investitori. Il mercato comincia a guardare all’appuntamento con il vertice Fed della prossima settimana, che potrebbe decidere un maxi aumento dei tassi di interesse di 100 punti base.
Eventualità al momento ritenuta probabile solamente al 28% in base ai future sui Fed fund, che tuttavia la ritenevano impossibile la scorsa settimana. Piazza Affari guadagna lo 0,53%, ancora sostenuto dai titoli del settore bancario: Banco Bpm sale del 2,64%, Unicredit del 2,02%, Bper dell’1,95% e Intesa Sanpaolo dell’1,29%. Debole Tim (-1,17%), mentre nel resto del listino il Monte dei Paschi segna +1,06% nel giorno dell’assemblea chiamata advert approvare il maxi aumento di capitale da 2,5 miliardi. Nel resto d’Europa, Francoforte segna +0,4%, Parigi +0,26% e Amsterdam +0,38%. Anche a livello continentale gli acquisti si concentrano in primo luogo sui titoli degli istituti di credito: il sottoindice Stoxx del comparto segna +1,17%.
Sul fronte dell’energia, petrolio poco mosso mentre gli investitori cercano di valutare l’evoluzione della domanda in vista dell’allentamento del lockdown per la metropoli cinese chengdu e reagiscono alle indiscrezioni sul piano usa per il riempimento delle riserve strategiche. I future novembre sul Brent segnano -0,17% a 93,94 dollari al barile, mentre il Wti consegna ottobre è a 88,50 dollari (+0,02%). In rialzo del 2,9% a 224,2 euro per megawattora il gasoline naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Sul valutario, l’euro ritraccia ancora contro il dollaro a 0,9966 da 0,9980 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 143,25 yen (da 142,72), mentre il rapporto dollaro/yen è a 143,71 (144,74).