Mara Carfagna rinnega Silvio Berlusconi: “Non doveva far cadere il governo Draghi”. La ministra per i rapporti con il Sud ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Messaggero spiegando le motivazioni dell’addio a Forza Italia e dell’ingresso in Azione di Carlo Calenda. Alla domanda, cosa le avrebbe detto l’ex premier per una simile decisione, Carfagna ha risposto: “So cosa direi io a Berlusconi: ma li hai visti i dati sull’economia? Lo hai visto il increase dei posti di lavoro? Non ti viene il dubbio che period meglio aspettare otto mesi e andare al voto alla scadenza ordinaria, dopo aver messo in sicurezza il Paese? Sarei rimasta volentieri nella mia casa, quella per la quale ho lavorato tanto tempo, se solo la mia casa avesse avuto rispetto per i cittadini, i loro bisogni e le loro speranze”.
La ministra ammette che il patto tra Azione e Pd per le elezioni del 25 settembre è stata una scelta obbligata da una legge che senza alleanze condanna all’irrilevanza: “Il documento sottoscritto da Calenda e Letta è un patto che ogni liberale può sottoscrivere: c’è l’europeismo, l’atlantismo, c’è il sì esplicito alle infrastrutture energetiche, la lotta alle diseguaglianze e la riduzione delle tasse”.
Nell’intervista Carfagna ha assestato un duro colpo a Berlusconi e ai suoi ex colleghi di partito: “Il mio impegno, prima e dopo il voto sarà per rafforzare Azione che giudico a tutti gli effetti la nuova casa dei moderati italiani (…). Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a scegliere tra il fronte della responsabilità e quello dell’irresponsabilità; tra chi difende i risultati di un governo che ha rimesso in piedi l’Italia e chi propone il ritorno alle politiche che l’avevano messa in ginocchio”.