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Circa un minuto dopo il lancio avvenuto lo scorso 12 settembre in Texas, il booster che trasportava la navicella New Shepard è andato in fiamme, innescando l’espulsione della navicella New Shepard, su cui in quel momento non c’erano astronauti ma solo strumentazioni della Nasa. In ogni caso, il sistema d’emergenza ha funzionato alla perfezione: la capsula è poi atterrata, integra, alcuni minuti dopo. Mentre il primo stadio del razzo Blue Origin, la compagnia aerospaziale fondata e guidata dal miliardario Jeff Bezos, è andato perso.
Il booster, quando tutto funziona alla perfezione, si stacca dalla navicella e percorre la sua traiettoria di rientro fino advert atterrare in verticale: così è pronto per essere riciclato per i lanci futuri. Si tratta del primo, vero fallimento di un razzo Blue Origin da quando l’azienda effettua voli suborbitali, alcuni di questi con equipaggio composto da civili.
Al primo volo Blue Origin, che punta al profitto anche attraverso il turismo spaziale, ha partecipato lo stesso Jeff Bezos a luglio del 2021. In passato Blue Origin aveva testato con successo, nel corso di voli pianificati a questo scopo, il sistema d’espulsione della capsula New Shepard pensata per il trasporto di astronauti e civili.
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